Una startup pavese testa propria app all’Ospedale Ziguinchor

LA MISSIONE MEDICA DEI PEDIATRI DI CPAS SI ARRICCHISCE DI UNA SPERIMENTAZIONE TECNOLOGICA (CON LA STARTUP D-HEART)

I giovani medici all'ospedale di ZIguinchor

I giovani medici all’ospedale di ZIguinchor

Dopo una pausa forzata legata all’epidemia di Ebola, dall’Ottobre scorso sono ripartite le missioni del Comitato Pavia Asti Senegal nella regione della Casamance, nel sud del paese (stage della dott.ssa Chiara Gagliardone e del dott. Giovanni Pieri).

Dall’ottobre del 2009 infatti, grazie ad una convenzione tra Università degli studi di Pavia e l’Ospedale Regionale di Ziguinchor, con il supporto della Scuola di Specialità in Pediatria del Policlinico San Matteo, l’Ordine dei Medici di Pavia ha attivato borse di studio per medici e specializzandi, consentendo loro di frequentare stage presso l’Ospedale Regionale di Ziguinchor ed il Dispensario Rurale di Coubanao.

Un atleta del CasaSport testa la app della startup D-Heart

Un atleta del CasaSport al test della app D-Heart

Questa opportunità è già stata colta da 40 medici strutturati e specializzandi pavesi.
I pediatri arrivati il 20 Gennaio in Senegal, Tiziana Boggini, Thomas Foiadelli e Federico Cattaneo, sono seguiti in questa esperienza dal seguiti dal dottor Francois Diouf, primario di Pediatria dell’Ospedale di Ziguinchor e dal Direttore dell’Ospedale Abibou Cisse. Rimarranno a Ziguinchor fino al 20 Marzo prossimo.

Quest’anno la cooperazione Pavia-Ziguinchor si arricchisce di un ulteriore attore, la startup D-Heart, i cui soci fondatori sono tre studenti dell’ateneo pavese.

Niccolò Maurizi, Jacopo Imberti ed Alessandro Faragli della startup D-Hearth (sito web: http://www.d-heartcare.com), creata anche grazie alla vittoria di un bando dell’acceleratore di impresa di Vodafone, stanno eseguendo presso l’Ospedale di Ziguinchor il primo studio clinico su di un dispositivo nato dall’iniziativa e dal sogno di portare alle popolazioni dei “Paesi in via di sviluppo” uno strumento economicamente sostenibile, scientificamente accurato e facilmente utilizzabile per prevenire ed intervenire tempestivamente sulle malattie cardiovascolari, che nel 2020, secondo le previsioni, saranno la prima causa di morte al mondo, e l’80% di queste sarà proprio nei paesi in via di sviluppo.
Semplificando molto il progetto, chiunque in possesso di uno smartphone potrà eseguire un elettrocardiogramma che verrà letto a distanza da specialisti, ed in caso di necessità si verrà guidati nella manovre di rianimazione e sarà possibile l’intervento tempestivo di personale sanitario locale.

A Coubanao, il KDES trasporta alcune attrezzature mediche donate dal San Matteo

A Coubanao, il KDES trasporta alcune attrezzature mediche donate dal San Matteo

Nei giorni scorsi la sperimentazione della startup è stata seguita anche dalla televisione nazionale senegalese e ha suscitato l’interesse della squadra di calcio del Casa Sports (equipe oggi terza in classifica nella massima serie senegalese, tra l’altro vincitrice del Premio Fair Play del calcio africano).
I ragazzi di D-Heart hanno eseguito lo screening a tutti i calciatori della squadra e allo staff dirigenziale.

Attrezzature del Container spedito dal San Matteo

Attrezzature del Container spedito dal San Matteo

Questa missione che per i giovani imprenditori durerà un paio di settimane, per gli specializzandi in pediatria oltre due mesi, è condotta dal dott. Fulvio Avantaggiato, vice presidente CPAS e medico radiologo, che ha guidato i partecipanti nel primo contatto con l’ospedale di Ziganchor e si occuperà di portare avanti i progetti già in atto in ambito agricolo, sanitario e scolastico.

In questa missione è stato inoltre verificato l’arrivo del container partito da Pavia a metà dicembre con  attrezzature mediche che sono state donate dal San Matteo all’Ospedale di Ziguinchor. Alcune attrezzature sono state consegnate anche al Dispensario di Coubanao ed alla locale Maternità, in collaborazione con KDES (Kalounayes per loSviluppo Economico Sociale) il partner storico di CPAS 

Altri 6 giovani (i 3 pediatri e i 3 tecnici/imprenditori) faranno una esperienza di vita in una zona difficile ma di antica tradizione e cultura nel segno della convivialità e di rispetto delle differenze.